Disfagia: che cos’è, cause e rimedi.
Pubblicato il 27 Agosto 2024.
Cos’è la disfagia?
La disfagia è un disturbo caratterizzato dalla difficoltà a deglutire, ovvero a far passare il cibo dalla bocca allo stomaco che colpisce circa il 20% della popolazione generale. Questa condizione può rendere l’atto di mangiare e bere molto difficile e talvolta pericolosa, poiché aumenta il rischio di aspirazione, ovvero di inalare cibo o liquidi nelle vie aeree, con conseguenti difficoltà nella respirazione o patologie come la polmonite o infezioni delle vie respiratorie superiori.
Può interessare cibi solidi, liquidi o entrambi, e può avere diverse cause tra cui le principali sono:
- ictus;
- patologie a carico dell’esofago: tumori, stenosi, disturbi motori, diverticoli esofagei;
- disturbi neuro-vascolari;
- demenza senile, Alzheimer;
- morbo di Parkinson (dopo 10-11 anni dalla comparsa dei primi sintomi);
- traumi alla testa o al midollo spinale;
- alcuni tumori.
Diagnosi della Disfagia
La diagnosi della disfagia richiede un approccio multidisciplinare e può coinvolgere diversi specialisti, tra cui:
- Otorinolaringoiatra: Valuta la funzionalità delle vie aeree superiori e può eseguire esami come la videolaringostroboscopia per osservare le corde vocali durante la deglutizione.
- Neurologo: Indaga eventuali cause neurologiche della disfagia, come ictus, malattie neurodegenerative o tumori.
- Gastroenterologo: Valuta la presenza di disturbi esofagei che possono causare difficoltà nella deglutizione.
- Logopedista: Specializzato nella valutazione e nel trattamento dei disturbi della deglutizione, effettua una valutazione dettagliata della deglutizione e propone un piano riabilitativo.
Esami diagnostici:
- Videofluoroscopia: È l’esame più comune per la diagnosi della disfagia. Consiste nel far ingerire al paziente una sostanza radiopaca mentre viene sottoposto a raggi X. Questo esame permette di visualizzare in tempo reale il movimento del bolo alimentare durante la deglutizione e di identificare eventuali anomalie.
- Manometria esofagea: Misura la pressione all’interno dell’esofago durante la deglutizione, fornendo informazioni sulla forza e sulla coordinazione delle contrazioni muscolari.
- Endoscopia: Permette di visualizzare direttamente l’esofago e di individuare eventuali ostruzioni o alterazioni della mucosa.
- Tomografia computerizzata (TC) e risonanza magnetica (RMN): Utili per valutare la presenza di tumori o altre lesioni che possono comprimere le vie aeree.
Terapia della Disfagia
Il trattamento della disfagia dipende dalla causa sottostante e dalla gravità dei sintomi. Le terapie possono essere di tipo:
- Medico:
- Farmaci per ridurre il reflusso gastroesofageo o per trattare le cause neurologiche della disfagia.
- Chirurgia in casi selezionati, ad esempio per rimuovere tumori o ostruzioni esofagee.
- Riabilitativo:
- Logopedia: È il trattamento principale per la disfagia. Il logopedista insegna al paziente tecniche per migliorare la coordinazione dei muscoli coinvolti nella deglutizione, a modificare la consistenza dei cibi e a adottare posture corrette durante i pasti.
- Esercizi di deglutizione: Vengono utilizzati per rinforzare i muscoli della lingua, delle labbra e della faringe.
- Terapia miofunzionale: Corregge eventuali abitudini orali scorrette che possono influenzare la deglutizione.
- Nutrizionale:
- Modifica della dieta: Il dietologo elabora un piano alimentare personalizzato, prevedendo cibi di consistenza adeguata e facilitando l’assunzione dei nutrienti necessari.
- Nutrizione artificiale: In casi gravi, può essere necessario ricorrere alla nutrizione per sonda nasogastrica o gastrostomia.
È importante consultare un medico se si sospetta di avere la disfagia. Una diagnosi precoce e un trattamento adeguato possono aiutare a migliorare la qualità della vita e prevenire complicazioni.